La Festa della Sensa ha origini antiche. Venne istituita intorno all’anno 1000 per commemorare la conquista della Dalmazia da parte del Doge Pietro Orseolo II e fu scelto il giorno dell’Ascensione (detta “Sensa”) essendo lo stesso in cui il Doge partì con la sua spedizione. La festa rappresenta lo Sposalizio di Venezia con il Mare e simboleggiava il dominio marittimo di Venezia che in questa occasione liberava anche il Mar Adriatico dalla pirateria. Venne deciso che ogni anno, nel giorno della Sensa, il Doge e il Patriarca avrebbero benedetto l’acqua al largo del Porto del Lido e dal 1177 iniziò la tradizionale cerimonia in cui dal Bucintoro, la nave di rappresentanza, il Doge, accompagnato da ambasciatori, clero, capi del Consiglio dei Dieci e altre autorità, lasciava cadere in acqua un anello d’oro e faceva sposare il Mare a Venezia “in segno di eterno dominio”. La cerimonia era meravigliosa, in un contorno di barche di ogni tipo e dimensione preparate a festa. Dopo la cerimonia seguivano spettacoli, saltimbanchi, cantastorie per tutta Venezia.
Il legame della città con il mare è ancor oggi quanto mai vivo. La vita stessa della città è regolata da maree ed i canali sono le arterie viventi di questa unica città!
Categoria: Storia e Leggende
San Marco – 25 Aprile
La tradizione centenaria di Venezia che il 25 aprile, nel giorno dedicato a San Marco, sia offerto a fidanzate e mogli un bocciolo (in veneto bócoło) di rosa rossa, in segno d’amore.
L’usanza nasce dalla leggenda di Maria, figlia del Doge Angelo Partecipazio, che si innamorò ricambiata del giovane Tancredi. Il sentimento dei due giovani era osteggiato dal padre di Maria, che non avrebbe permesso un tale matrimonio. Maria chiese allora a Tancredi di andare a combattere contro gli arabi in Spagna con l’esercito di Carlo Magno, per guadagnare fama: il padre così non avrebbe più potuto opporsi al loro amore. Tancredi partì e si coprì di gloria in guerra. Un triste giorno arrivarono a Venezia alcuni cavalieri francesi che erano stati guidati dal paladino Orlando. I cavalieri cercarono Maria per annunziarle la morte di Tancredi: colpito dal nemico, era caduto sanguinante sopra un rosaio. Prima di spirare, aveva colto un fiore e pregato l’amico Orlando di portarlo a Venezia alla sua amata Maria. Maria prese la rosa tinta ancora del sangue del suo Tancredi. Il giorno dopo, festa di San Marco, fu trovata morta con l’insanguinato fiore sul cuore.